“In questi giorni le Prefetture della Lombardia stanno chiudendo i bandi per l’accoglienza dei richiedenti asilo per il secondo semestre del 2016, per cui il ministero degli Interni prevede un aumento di ricezione vicino al 30% sul territorio lombardo, passando dai 13.062 ospitati nel 2015 (il cui costo di mantenimento si è aggirato intorno ai 166 milioni di euro) a oltre 18mila arrivi, con cifre ovviamente stimate al ribasso dalle Prefetture ma variabili in aumento in base al numero di sbarchi che si verificheranno in questi mesi. L’accoglienza di questi oltre 18 mila richiedenti asilo andrà a sfiorare, come costo, i circa 200 milioni di euro, comprensivi dei vari servizi di vitto, alloggio, igiene, servizi di integrazione, come apprendimento della lingua o assistenza psicologica, ma anche di servizi extra quali l’erogazione di un pocket money giornaliero da 2,5 euro per ciascun rifugiato per delle sue piccole spese e una scheda telefonica da 15 euro per le loro chiamate. Lo stesso Governo, che ora stanzia questa cifra così importante per accogliere questi richiedenti asilo, di cui solo una minima parte otterrà poi lo status di rifugiato, è lo stesso Governo che lo scorso autunno ha drasticamente tagliato i fondi, quasi azzerandoli, per le Province lombarde che, in molti casi, si sono trovate a non avere neppure le risorse per garantire servizi minimi ai cittadini come il trasporto pubblico locale o il trasporto degli studenti disabili e il sostegno scolastico per gli stessi. E senza l’intervento della Regione Lombardia, che ha stanziato 40 milioni presi dal suo bilancio, in molte Province questi servizi non sarebbero stati erogati. Per cui per gli autobus, gli scuolabus o il sostegno ai disabili da Roma non c'erano più soldi disponibili per la Lombardia, ma per i clandestini sì. Perché questi soldi stanziati dal Ministero dell’Interno per tutte le Prefetture italiane, per accogliere i richiedenti asilo, sono soldi dei contribuenti, gli stessi contribuenti, in questo caso i contribuenti lombardi, che poi si vedono tagliate le corse dei bus per mancanza di fondi o annullati gli scuolabus il sabato perché le Province, a causa dei tagli del Governo, non hanno avuto i  fondi per erogare questi servizi essenziali. Lasciamo ai cittadini ogni tipo di valutazione a riguardo”.

Lo dichiara l'on. Paolo Grimoldi, Segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega Nord