ON. GRIMOLDI (LEGA NORD) - IMMIGRATI IN RIVOLTA BLOCCANO LINEA FERROVIARIA PAVIA-MILANO. DA ROMA SCARICANO I CLANDESTINI SUI TERRITORI E POI SE NE FREGANO DI QUELLO CHE SUCCEDE

grimo blocco immigrati11 febbraio - "La circolazione ferroviaria da Pavia e Milano questa mattina è stata interrotta per oltre un'ora a causa della rivolta di una quindicina di richiedenti asilo africani che hanno bloccato i binari della ferrovia e la stazione di Mortara per protestare contro il decreto di espulsione seguito al rigetto della loro domanda di asilo e la conseguente fine dell'ospitalità in una struttura di una cooperativa, costringendo le forze dell'ordine a intervenire. E adesso, questi ex richiedenti asilo, riconosciuti come clandestini, si trovano liberi, senza documenti, sul territorio di Mortara, senza più una struttura che li ospiti e senza possibilità di sussistenza.

Questa vicenda fotografa il fallimento del modello di accoglienza diffusa impostata dal Governo Renzi e perpetuato dal Governo Gentiloni anche alla luce del pacchetto di misure varato ieri: in Lombardia ci sono più di 23mila richiedenti asilo, il 90% dei quali risulteranno clandestini, e rischiamo centinaia di rivolte come quella di Mortara ogni volta in cui gli verrà notificata l'espulsione. Questi clandestini andrebbero allontanati e rimpatriati, invece sono ancora a Mortara. E da Roma ovviamente nessuno si interessa di loro: non è così che si gestiscono i problemi, chi li ha fatti entrare oggi dovrebbe anche preoccuparsi di accompagnarli fuori dai nostri confini e non scaricarli sui territori. Senza contare che i cittadini hanno mantenuto questi immigrati per due o tre anni, spendendo 1050 euro al mese per ognuno di loro: tutti soldi buttati per niente."

Lo dichiara l'on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda-Lega Nord.

Sulla vicenda interviene anche il sindaco leghista di Mortara, Marco Facchinotti: "Abbiamo ospitato e mantenuto questi immigrati dal 2014 ad oggi ed è finita come prevedevo, si trattava di clandestini che naturalmente non accettano di doversene andare e che ora sono qui, senza diritto, sul nostro territorio e reclamano una struttura che li accolga. Qui a Mortara non possono restare".