GRIMOLDI – TERRORISMO. TUNISINO ESPULSO A MILANO CONFERMA NECESSITÀ DI UN GIRO DI VITE SU MOSCHEE E CENTRI ISLAMICI. GOVERNO SI ATTIVI, SERVONO PIÙ UOMINI E RISORSE PER UNA DRASTICA AZIONE DI PREVENZIONE

17 gennaio - Con il tunisino espulso oggi a Milano sale a 4 il numero dei soggetti radicalizzati espulsi dal territorio italiano per attività jihadista da inizio anno e a 237 il numero di espulsi dall'inizio del 2015, in pratica una media di 9 espulsi ogni mese negli ultimi 25 mesi.

Lo scorso 29 dicembre un altro terrorista era stato espulso in Lombardia: sempre un tunisino che preparava attentati in Italia e sempre in Lombardia negli ultimi tre mesi sono stati arrestati o espulsi sette presunti terroristi, oltre all'uccisione di Amri, l'attentatore di Berlino.

Bene le espulsioni, bene l'attività di prevenzione delle forze dell'ordine, ma è evidente che occorre risalire ai 'cattivi maestri', a chi indottrina e radicalizza queste persone trasformandoli in potenziali jihadisti, e ai loro finanziatori che li foraggiano.

Per questo serve un giro di vite sulle moschee, soprattutto su quelle abusive, e sui centri culturali islamici, serve sapere chi sono gli imam, da dove provengono e da dove provengono i finanziamenti di questi centri.

Ma per fare tutto questo servono più uomini, più mezzi e più risorse, in particolare in Lombardia che, come dimostrano gli oltre venti provvedimenti di espulsioni o arresti nell'ultimo anno, è diventata l'epicentro dell'attività jihadista in Italia.

Lo afferma  l’on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda-Lega Nord