CALDEROLI. IMMIGRATI. LE RIVOLTE DEGLI ULTIMI GIORNI DIMOSTRANO CHE L'INVASIONE È IN CORSO. PER FERMARLA SERVONO RESPINGIMENTI IN MARE, IMMEDIATA RIAPERTURA DEI CIE E RIMPATRI DI MASSA CON LE NAVI SULLE COSTE DA DOVE SONO PARTITI
04 gennaio - Le rivolte ieri in Veneto, a Cona e a Verona, quelle precedenti in tutta Italia, pensando per esempio a quanto avvenuto in Sardegna tra novembre e dicembre, e le dichiarazioni di paura e preoccupazione dei cittadini dei territori interessati, dimostrano che l'invasione, da noi sempre temuta e denunciata, sta avvenendo e, cosa ancora più grave, che ormai a voler comandare a casa nostra vogliono essere loro, queste orde di immigrati che non sono certo profughi ma per la stragrande maggioranza sono clandestini, intenzionati a imporre, anche con la violenza, la loro volontà, i loro desideri e le loro pseudo leggi.
Basta, i numeri degli sbarchi parlano chiaro: è inverosimile che nel 2016 ne siano sbarcati oltre 181.000 sulle nostre coste e appena 6.800 in Spagna che, data la collocazione geografica, dovrebbe essere una meta di approdo più ambita.
Evidentemente tutto discende dalla strategia politica degli ultimi tre Governi del Pd che si sono susseguiti, anche se oggi, a parole, il Governo Gentiloni sembra riscoprire, seppur con qualche amnesia, le efficaci ricette dell'allora ministro Roberto Maroni.
Quello adesso bisogna fare sono:
respingimenti, anche con l'uso della forza, di tutti coloro che tentano di entrare nelle nostre acque o sbarcare sulle nostre coste;
riapertura immediata dei Cie, andando a riprendersi gli immigrati sparsi sul territorio, per identificarli e rimandarli a casa;
immediati rimpatri, riportandoli sulle coste da dove sono partiti indipendentemente dallo Stato di loro provenienza, con le navi che stiamo utilizzando per raccoglierli in mare, per procedere a rimpatri di massa essendo assolutamente ridicolo e inutile organizzare voli charter da poche decine di persone quando in alcune giornate di clandestini ne arrivano a migliaia;
individuazione di un'isola dove collocare tutti coloro che non si è in grado di rimpatriare, non a caso il presidente eletto Trump ha annunciato lo stop delle scarcerazioni da Guantanamo, visto il fallimento della politica di Obama; stop alla collocazione distribuendoli ai Comuni, perché non si possono scaricare le responsabilità sulle amministrazioni locali e sui cittadini, innescando una potenziale bomba sociale su tutti i Comuni.
Chi oggi, infine, propone come rimedio l'abolizione del reato di immigrazione clandestina sappia che sta soltanto mandando l'ennesimo appello a far partire questi immigrati che non sono profughi ma clandestini che non scappano da nessuna guerra...
Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord