Migranti: Molteni, allarme a Como, la città è una polveriera. Intervenga Minniti
Roma , 28 dic. - "Allarme immigrazione. Como è ormai una vera e propria polveriera. La città è stata trasformata in un grande centro di accoglienza, proprio come è avvenuto per Ventimiglia. Clandestini che transitano liberamente nella totale assenza di controlli e dei quali non si sa praticamente nulla. Secondo gli ultimi dati, infatti, nel 2016 sono transitati in città più di 32 mila falsi immigrati diretti in Svizzera. Di questi, oltre 18 mila sono stati rispediti indietro con il risultato che Como è totalmente invasa da clandestini. Zero controlli, zero sicurezza, zero espulsioni. Che fine hanno fatto queste persone? Dove sono? Sono stati identificate? Hanno tutte presentato domanda di asilo?
La Svizzera controlla frontiere e confini, da noi invece vige la regola delle "porte spalancate". Una vergogna.
Una situazione drammatica e non più sostenibile causata dalla vergognosa politica filo immigrazionista del governo che ha consegnato la città a clandestini e immigrati. Ogni giorno aumenta il problema sicurezza nello scandaloso silenzio assenso delle istituzioni nazionali. Per questo scriverò al ministro Minniti perché intervenga al più presto, prima che sia troppo tardi".
Il deputato della Lega Nord Nicola Molteni annuncia battaglia e chiede al ministro provvedimenti urgenti a difesa della città e dei suoi cittadini. "Al ministro chiediamo in primis l'immediata chiusura del centro di accoglienza di via Regina che rappresenta una vera bomba sociale pronta ad esplodere. Centro d'accoglienza che doveva essere chiuso entro il 31 dicembre ma che, nella più completa illegalità, continuerà invece ad ospitare clandestini. Allo stesso tempo chiediamo di chiudere il centro culturale islamico di Como in via Pino, considerato tra i più pericolosi d'Italia e dove negli ultimi 10 anni hanno espulso 4 imam, uno proprio 10 giorni fa. Solo chi non vuol vedere considera tutto questo normale - conclude Molteni -. Siamo in piena emergenza immigrazione, sicurezza e potenzialmente esposti al terrorismo islamico".