19 dicembre - "L'espulsione, venerdì scorso, del vicepresidente del centro culturale islamico di Como conferma che questa moschea abusiva rappresenta un rischio altissimo per la sicurezza dei comaschi.Intanto ringraziamo gli uomini della Polizia e della Digos per il prezioso lavoro svolto in termini di monitoraggio e prevenzione, ma ci domandiamo perché nessuno dei frequentatori di questa moschea abbia mai denunciato alle autorità comasche il suo vicepresidente, espulso per le prediche che inneggiavano al terrorismo.

Motivo in più per chiudere questa moschea.

Per questo, senza perdere tempo, questa mattina abbiamo scritto al ministro dell'Interno, Minniti, per sollecitare un suo immediato intervento per chiudere, per motivi evidenti di sicurezza e ordine pubblico, l'abusivo centro culturale islamico di via Pino a Camerlata, a Como: una moschea pericolosa, perché legata all'estremismo islamico, frequentata da fiancheggiatori dell'islam radicale, e il cui vice presidente è stato espulso perché propagandava l'Isis e reclutava combattenti da inviare nei teatri di guerra.

La moschea di Como, per tutte queste ragioni, è una bomba sociale pericolosissima, da sigillare e disinnescare subito, chiudendola senza se e senza ma e senza perdere tempo.

Ricordiamo, inoltre, che dal 2004 a oggi ben 4 capi spirituali islamici ai vertici del centro di via Pino sono stati espulsi perché legati al fondamentalismo più radicale, con legami con altre moschee altrettanto pericolose.

Dalle indagini stanno emergendo fatti inquietanti, come inquietante è il silenzio del sindaco di Como e delle istituzioni comasche, ma noi come Lega Nord, andiamo avanti a chiedere la chiusura di questo centro islamico, abusivo e dove si inneggia al terrorismo radicale, che rappresenta, ricordato anni fa da un report dei nostri  007 un pericolo per Como e i comaschi. Per questo chiediamo al ministro Minniti di intervenire subito, per garantire la sicurezza ai comaschi. ”.

Lo dichiarano i deputati della Lega Nord Paolo Grimoldi, Segretario della Lega Lombarda, e Nicola Molteni.