FRONTALIERI, MARONI: INTERESSE COMUNE EVITARE INIZIATIVE PENALIZZANTI. BRIANZA: NESSUN ALLARMISMO

frontalieri(Lnews - Bellinzona/CH) "Con il presidente Beltrainelli abbiamo parlato delle questioni più importanti tra Lobardia e Cantone Ticino, con la premessa condivisa che è interesse di entrambi antenere e rafforzare le nostre buone relazioni, nell'ambito di un rapporto di forte e leale collaborazione, che consisterà anche in uno scambio continuo di informazioni". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a Bellinzona (Cantone Ticino - CH) , al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Paolo Beltraminelli, per discutere delle conseguenze derivanti dall'iniziativa popolare costituzionale 'Prima i nostri'. Presente all'incontro anche l'assessore regionale con delega ai rapporti con la Confederazione Elvetica Francesca Brianza.

FRONTALIERI - "Circa il referendum - ha proseguito Maroni - mi sento rassicurato dal fatto che non vi saranno conseguenze, azioni immediate, né discriminatorie nei confronti dei lavoratori lombardi. Ci sono iniziative che il Cantone assumerà per dare attuazione all'esito del referendum, e questo è giusto, perché il popolo è sovrano, che noi vogliamo seguire con attenzione. Vogliamo infatti capire cosa noi, per parte nostra, dobbiamo fare. È interesse comune evitare iniziative che penalizzino gli uni o gli altri, vogliamo collaborare, nell'interesse dei nostri cittadini e delle nostre Regioni".

GOVERNO ATTIVI LA ZES - "Ho informato il presidente che, per parte nostra, ci siamo già attivati con la proposta di legge inviata al Parlamento, già a febbraio 2014, per l'istituzione della Zona economica speciale-Zes - ha aggiunto il presidente -: si tratta di una norma che consente alle imprese che sono entro 20 chilometri dal confine, di avere vantaggi fiscali. È una legge che deve approvare il Parlamento e che può essere importante anche per il Ticino, perché può cambiare un po' la dinamica dei rapporti".

LETTERA AI PARLAMENTARI LOMBARDI - "Ho scritto a tutti parlamentari lombardi affinché chiedano al Parlamento di mettere in discussione la legge. Questo dimostra anche come la Lombardia si sia mossa subito dopo il referendum svizzero del 9 febbraio 2014 a livello federale - ha sottolineato Maroni -: abbiamo fatto incontri subito e, da allora, mi pare però che anche quel referendum non abbia avuto finora attuazione. Sappiamo che c'è tempo tre anni, stiamo seguendo la situazione".

PROGETTI - "Tutti i progetti in essere proseguono assolutamente - ha chiarito Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti -: non vi è alcuna misura ritorsiva da parte della Lombardia nei confronti del Ticino, ci mancherebbe. C'è viceversa la volontà di sviluppare azioni comuni. È evidente che il Ticino fa gli interessi del Ticino e noi quelli della Lombardia, la cosa importante è che non siano in contrasto, valuteremo anzi se possono coincidere".

IL 16 NOVEMBRE IN VISITA AL GOTTARDO - "Ci sono tanti dossier su cui stiamo lavorando, di cui si sta occupando l'assessore Brianza, che ha la delega ai rapporti col Cantone Ticino - ha concluso il governatore -, il 16 novembre sarò di nuovo qui per visitare la galleria del Gottardo, i nostri rapporti proseguono sotto tutti i punti di vista".

Aggiunge l'assessore regionale con delega ai Rapporti con la Svizzera Francesca Brianza: "Dopo il referendum non c'è nessun allarmiso per i nostri lavoratori frontalieri. Non ci sarà un impatto imediato, ma, ovviamente, la situazione va monitorata. Da parte nostra, come ha detto il presidente Maroni, non ci sarà alcuna ritorsione, ma la volontà di continuare a collaborare. Ci auguriamo che il Parlamento italiano prenda finalmente coscienza delle specificità delle zone di confine - ha aggiunto l'assessore -: come Regione Lombardia faremo da pungolo nell'attività parlamentare, sollecitando la presa in carico del progetto di legge della Zes, la Zona economica speciale, che da oltre 2 anni giace in un cassetto".