Teatro Stabile di Brescia, nomina presidente, Fabio Rolfi: “Occasione persa, per amministrare il CTB serve presenza costante”

img-20161005-wa0000“Si tratta di una scelta, quella di Del Bono, fatta nel modo peggiore, sia per il futuro del Teatro Stabile bresciano che per il metodo.” Così Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega Nord al Pirellone commentando le recenti nomine nel CTB.

“Nel Cda entrano due note e famose bresciane: Camilla Baresani e Camilla Filippi. Artiste di successo, certamente apprezzate nei loro rispettivi campi, ma spesso impegnate fuori Brescia per motivi professionali. A questo punto, senza mettere in discussione i notevoli curricula in questione, la domanda che sorge legittima è la seguente: può un teatro stabile come il nostro essere seguito a distanza, o dedicando, se va bene, un solo giorno alla settimana (come dichiarato nei mesi scorsi dall’aspirante presidente)? L’ottima gestione Boroni dimostra che serve presenza costante degli amministratori, proprio per favorire la massima efficienza, stimolare le produzioni, risolvere contenziosi e raccogliere gli stimoli culturali provenienti dalla città. Non ci si può certo limitare ad un salto in ufficio di tanto in tanto: serve quotidianità.”

“Bisogna poi aggiungere qualcosa circa l’ex presidente Carla Boroni. È certamente legittimo da parte del Sindaco cambiare e scegliere altre persone. Occorre però anche motivare le ragioni che sottendono a queste decisioni. In questo caso infatti è parere unanime, in città, che la prof.ssa Boroni abbia svolto un lavoro di tutto rispetto, catalizzando l’attenzione del mondo culturale bresciano sul CTB. Se non sbaglio nel “nuovo corso” renziano, di cui il democristiano Del Bono sarebbe l’interprete bresciano, la meritocrazia dovrebbe ricoprire un ruolo centrale. E invece qui pare abbia vinto solo la “sindacocrazia”, ossia la nomina di persone amiche o vicine a chi governa pro tempore, a prescindere dai meriti. Si è persa una buona occasione – conclude Rolfi – e abbiamo avuto la riprova che a vincere, purtroppo, sono ancora i medesimi metodi e gli stessi schemi.”