GRIMOLDI E FORONI (LEGA NORD) – BENE ASSOLUZIONI ALLE CAMICIE VERDI, MA QUESTO PROCESSO ALLE IDEE NON DOVEVA NEMMENO INIZIARE
“Con il rigetto del ricorso del procuratore di Bergamo si chiude, per sempre, l’incredibile e assurda vicenda che ha visto per 20 anni 34 uomini onesti imputati nel processo alle ‘Camicie verdi’. Un processo lunghissimo, costoso e impegnativo anche per la nostra macchina giudiziaria, che non sarebbe nemmeno dovuto cominciare.
Un processo sul nulla, dove si volevano processare solo delle idee, perché non c’erano i fatti.
Oggi, dopo un calvario giudiziario durato due decenni, questi 34 uomini si liberano di un incubo, ma resta l’amarezza per una giustizia con tempi da lumaca, una giustizia che al posto di perseguire i veri criminali, che poi spesso vengono liberati per scadenze dei termini giudiziari, si è invece accanita dal 1996 ad oggi su persone che non avevano fatto nulla.
Che questa vicenda sia di monito per il futuro, perché le idee non vengano mai più processate…”
Il segretario della Lega Lombarda, l'on. Paolo Grimoldi, commenta così la notizia della chiusura definitiva del processo alle ‘Camicie verdi’ e la definitiva assoluzione di tutti i 34 imputati.
L’avvocato Pietro Foroni, consigliere regionale lombardo della Lega Nord, uno dei legale che ha difeso gli imputati, a sua volta spiega: “Provo una grandissima soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione che ha confermato l'assoluzione per il procedimento penale sulle ‘Camicie verdi’. Un procedimento durato oltre 20 anni, dove sono state processate idee politiche, un'indagine e un processo in cui non è mai stato contestato alcun fatto violento, ma solo libere convinzioni politiche. Cittadini, lavoratori, padri di famiglia, processati solo per le loro idee. Esprimo la soddisfazione come avvocato impegnato per oltre 10 anni nella difesa di alcuni militanti. Mi chiedo quanti soldi pubblici sono stati spesi in un processo il cui esito pareva scontato sin dall'inizio. Anche questo processo deve farci riflettere su un' improcrastinabile riforma della giustizia”.