CALDEROLI, REFERENDUM: I NO IN VANTAGGIO E ALLORA RENZI VUOL FAR VOTARE IL 27 NOVEMBRE. COSÌ PUÒ INFILARE TANTE 'MARCHETTE' NELLA LEGGE DI STABILITÀ NELLA SPERANZA DI AUMENTARE I SI'
Prima Renzi voleva far votare il referendum il 2 ottobre, e quindi con davanti solo 63 giorni di campagna elettorale, ma visto l'andamento negativo dei sondaggi ha iniziato a parlare del 6 novembre e ora addirittura si ipotizza il voto il 27 novembre, avendo quindi 119 giorni di campagna elettorale, cioè esattamente il doppio di quelli inizialmente previsti.
Questo la dice lunga su quello che pensa realmente Renzi sulle attuali percentuali di voto che danno largamente prevalente il NO e per questo allunga i tempi nella speranza che il vento cambi, attraverso un'azione pesantissima a livello mediatico, avendo dalla sua sostanzialmente il monopolio di quasi tutti i Tg e dei principali quotidiani.
Ma il vero asso della manica che il premier si vuole giocare è la legge di Stabilita che di sicuro verrà riempita di 'marchette' per tutti e di più, per tentare di conquistarsi il consenso sulle riforme che altrimenti non avrebbe.
Per fare questo, però, Renzi dovrebbe avere a disposizione un sacco di miliardi che in questo momento non ha e qui scatta il trucco: mettere le 'marchette' in prima lettura parlamentare per tentare di comprarsi i SI alla riforma costituzionale che si voterebbe subito dopo la prima lettura, e quindi farle sparire in seconda lettura una volta portato a casa il risultato, con buona pace dei conti pubblici.
In questo modo resterebbero tutti cornuti e mazziati.
Non facciamo prendere in giro dal prestigiatore di Rignano sull'Arno, che non moltiplica i pani e i pesci ma è solo un illusionista di periferia...
Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord