CALDEROLI. STRAGE DACCA: UNA PREGHIERA PER LE VITTIME, MA ORA BASTA PORGERE L'ALTRA GUANCIA: ATTACCHIAMO CON I NOSTRI CACCIA LE POSTAZIONI ISIS IN LIBIA

Prima di tutto una preghiera per le vittime i Dacca, stavolta purtroppo anche italiane, di questa nuova orribile strage compiuta dalla follia del terrorismo di matrice islamica. 
Ma adesso basta porgere l'altra guancia e restare a guardare.
L'Italia aveva già pianto una sua vittima innocente nel massacro della notte di Parigi al Bataclan, ma quello era un attacco portato alla Francia che a ISIS rispose 24 ore dopo, iniziando a bombardare le postazioni dei miliziani in Iraq e Siria.
Stavolta ISIS ha scelto di colpire noi, attaccando un locale che si sapeva essere frequentato da italiani: per cui questo è un attacco rivolto a noi e davanti ad un attacco bisogna reagire, con la legge del taglione, per cui chi uccide degli italiani deve pagarla.
La nostra intelligence ha sicuramente una mappatura delle postazioni jihadisti, anche nella vicina Libia: bene, armiamo i nostri caccia e diamo loro una risposta militare, con le bombe e i missili, perché, anche se non lo vogliamo ammettere, ormai siamo in guerra e quella militare è l'unica risposta possibile contro chi ci attacca.
E poi una riflessione. Isis continua a colpire l'Occidente anche senza colpire direttamente nei nostri Paesi: i terroristi scelgono i resort in Africa, i ristoranti in Bangladesh, i luoghi dove sanno di trovare degli occidentali. Non solo. Scelgono di colpire in Africa e Asia anche per bloccare la catena di aiuti dall'Occidente verso questi Paesi, per impedirci di aiutarli a casa loro, farli restare in povertà e favorire così l'immigrazione di massa verso l'Europa che serve poi come cavallo di Troia per i terroristi.
E come era già accaduto in Mali lo scorso anno, anche questa volta in Bangladesh questi assassini hanno selezionato le loro vittime in base al credo religioso, torturando e uccidendo chi non conosce il Corano.
E qualcuno vuole ancora negare che questa non è una guerra?
Siamo in guerra e per vincerla, ormai è chiaro, non basta sconfiggere i miliziani dell'Isis solo sul campo di battaglia in Iraq o in Siria o in Libia, ma si deve arrivare ai registi, ai cervelli, a chi organizza e finanzia attentati in quattro diversi continenti nel giro di pochi mesi. Chi c'è dietro questi fanatici? Chi li finanzia? Chi li addestra?
Non è arrivato il momento di porci seriamente questa domanda?
Ma prima di rispondere a queste domande bisogna rispondere, militarmente, all'attacco che ISIS ci ha portato, scegliendo di uccidere i nostri connazionali: basta porgere l'altra guancia, ora attacchiamoli noi e attacchiamoli subito."
Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord