Grimoldi: Adesso basta, si è passato il limite.

Libero un sacerdote di esprimere la sua opinione politica, come diritto di ogni cittadino, libero di criticare un ministro o un partito, libero di scrivere libri contro il nostro movimento, ma non di insultare paragonando Matteo Salvini ad un mafioso con una frase odiosa come comanda come la mafia. Ma come si permette? Salvini non comanda, non siamo in un regime, Salvini amministra in nome dei cittadini che lo hanno delegato con il loro voto a fare il ministro. Questa è la democrazia, che si rispetta, anche a 90 anni, anche se si indossa una tonaca. E poi da che pulpito parla padre Sorge? Se proprio vuol tirare in ballo la mafia rifletta bene, perché forse in passato con la mafia ci ha fatto affari oscuri qualcun altro, magari qualcuno che agiva all’ombra del crocifisso macchiandolo con azioni turpi, ma non certo la Lega.