SANITA': FONTANA (LOMBARDIA), URGE AUTONOMIA, LA VORRA' ANCHE CHI NON LA VUOLE = Gallera, il ministro Grillo? L'abbiamo vista poco
Milano, 30 nov. (AdnKronos Salute) - La Lombardia torna a premere l'acceleratore sull'iter della riforma per l'Autonomia, anche per il
bene della sanità. "Insistiamo per l'Autonomia. Dobbiamo cercare di
raggiungerla con la massima velocità possibile, perché è qualcosa che
non migliora soltanto noi che la vogliamo oggi", quindi Lombardia,
Veneto ed Emilia Romagna, "ma migliorerebbe anche i rapporti
all'interno di tutto lo Stato. E alla fine, anche le Regioni che oggi
non la chiedono si renderebbero conto dell'importanza di averla".
Parola del governatore Attilio Fontana, che ribadisce la propria
posizione al Pirellone di Milano, in occasione di un convegno
sull'automazione del percorso del farmaco negli ospedali del Servizio
sanitario regionale. Un processo che "comincerà a entrare nella fase
operativa già nel 2019" e che "in prospettiva arriverà a interessare
tutte le strutture lombarde", annuncia l'assessore al Welfare, Giulio
Gallera.
Rispondendo a una domanda di Bruno Vespa - moderatore dell'evento
promosso dalla rivista di economia e politica sanitaria 'Italian
Health Policy Brief' (Ihpb, Altis) - che gli chiede come va con il
nuovo ministro della Salute, Giulia Grillo, il titolare della Sanità
regionale risponde che "è stata molto impegnata" anche "perché ha
avuto un bambino. L'abbiamo vista poco". Quanto a Fontana, "io vivo
benissimo anche senza incontrare i ministri - spiega a margine dei
lavori - Quello che dico è che insistiamo per l'Autonomia",
considerando che "le scelte centraliste - dichiara alla platea -
spesso cozzano con le necessità dei territori".
Il presidente si riferisce in particolare alla norma, citata come
fortemente limitante anche da Gallera, secondo cui nel 2020 il costo
del personale sanitario dovrà essere quello del 2004 tagliato
dell'1,5%. Un 'paletto' nazionale che "può avere un senso in certe
regioni - riflette Fontana - ma non ce l'ha assolutamente nella
nostra, dove abbiamo la necessità di assumere medici e altro personale
sanitario e avremmo le risorse economiche per farlo. Questa normativa
ci penalizza, mentre nel momento in cui dovesse arrivare la riforma
dell'Autonomia potremmo fare delle scelte che vanno in una direzione
diversa: quella delle necessità della nostra regione e della nostra
sanità". (segue)
SANITA': FONTANA (LOMBARDIA), URGE AUTONOMIA, LA VORRA' ANCHE CHI NON LA VUOLE (2) =
(AdnKronos Salute) - Con l'Autonomia, sottolinea ancora il
governatore, "dovremmo riuscire ad avere qualche risorsa in più che
non andiamo a sottrarre ad altre Regioni, ma che deriva
dall'efficientamento delle attività e delle competenze che ci vengono
trasferite. La Lombardia, è risaputo - evidenzia Fontana - è la
Regione che costa meno da un punto di vista organizzativo-burocratico,
quindi abbiamo gli strumenti per poter svolgere le stesse attività che
svolge lo Stato, ma a condizioni più vantaggiose. Migliori come
efficienza, ma soprattutto più vantaggiose". E le risorse che si
libererebbero "potrebbero essere investite nella sanità, nel
miglioramento di altri servizi, nell'agevolazione dell'imprenditoria".
Rispondere a nuovi bisogni peculiari espressi dal territorio di
riferimento, ricorda il presidente, è anche l'obiettivo della riforma
socio-sanitaria regionale del 2015, che propone in particolare
"un'impostazione diversa nei confronti della cronicità, del malato
anziano, del paziente fragile: la presa in carico non più della
malattia ma della persona, e l'accompagnamento del malato con una
serie di misure previste e anticipatamente organizzate che non
intervengano nel momento dell'emergenza, bensì in maniera anticipata".
Si tratta di "una riforma che va in una direzione talmente nuova" che
ha comportato "qualche difficoltà di applicazione - ammette Fontana -
Ma in questi ultimi tempi" per attuarla "sono stati fatti passi avanti
molto importanti, direi sostanziali".