Congresso Lega: Salvini, oggi lanciamo battaglia su tema del lavoro. Nostro 13% puo' raddoppiare, non siamo il partito delle correnti

(ANSA) - PARMA, 21 MAG - "Io sono qui per lanciare le battaglie della Lega sul lavoro, per i giovani, per la famiglia, per il futuro".

Lo ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, prima del suo intervento al congresso federale.

"Il Pd - ha detto - ieri ha scelto gli immigrati, i 5 stelle scelgono la decrescita, la poverta' e l'assistenzialismo, noi vogliamo rappresentare chi in Italia produce, chi lavora, chi non campa di immigrazione e di assistenza. La battaglia e' nazionale, anzi e' internazionale, i disastri della legge Fornero, dell'immigrazione clandestina fuori controllo e della disoccupazione, sono disastri a Milano e a Reggio Calabria".

E ha proseguito: “Io non mi fido dei sondaggi, ma quando fui eletto" nel 2013 un sondaggio Swg ci dava "al 3,2"%; la stessa Swg oggi ci da' al 13,6%: vuol dire, non che siamo arrivati, ma che e' un punto di partenza. Chiedo a voi delegati di non prenderlo come punto di arrivo: non mi interessa portare un sacco di gente a Roma a gridare alla luna, quel tredici per cento puo' raddoppiare e noi a Roma dobbiamo andare a governare, non a fare gli emendamenti. Dovra' essere Renzi a fare gli emendamenti" ai provvedimenti della Lega.

Salvini ha poi ribadito i punti centrali della battaglia leghista: la cancellazione della legge Fornero, il superamento dei trattati europei, l'introduzione di un'aliquota fiscale unica.

"A me non interessa condurre unaLega forte all'opposizione ma una Lega forte al governo", ha confermato, sostenendo che, se le amministrative andranno bene in diverse citta', si andra' presto alle politiche anticipate. Sul fronte interno ha poi promesso di "non ricommettere l'errore" che, a suo dire gli "e' stato rimproverato da alcuni: essere troppo buono".

"Saro' giusto ma non troppo buono - ha garantito -. Se qualcuno danneggia il movimento, quella e' la porta". Nella passata campagna per le primarie, ha detto, "mi ha dato fastidio chi sosteneva che da una parte c'era il leghista vero dall'altra la setta satanica" dei 'salviniani'. "Dobbiamo tornare padroni a casa nostra", ha concluso rispolverando il vecchio slogan 'nordista', "ma anche includere: io mi metto a vostra disposizione e vi consegno la mia testa, i miei piedi e il mio cuore, se c'e qualcuno che sogna di cambiare il mondo"

"Non siamo il partito delle correnti: non abbiamo speranziani, dalemiani, cuperliani, marziani e vesuviani: i militanti hanno scelto" il segretario, ha aggiunto con riferimento alla sua vittoria alle primarie per la segreteria federale. Salvini ha confermato la centralita' del tema dell'autonomia nella battaglia politica leghista ma ha aggiunto che "l'emergenza al Nord, ma soprattutto al Sud, e' il lavoro". "La Lega e' il movimento del futuro, la Lega della speranza del lavoro di chi non vuole scappare all'estero. E quindi se Calabria e Sicilia hanno 60 per cento di disoccupazione giovanile vuol dire che tutti gli altri, da destra a sinistra, hanno fallito", ha concluso.