SALVINI CAMBIA TUTTO: "MASSIMO DUE MANDATI PER I PARLAMENTARI"

salviniIl leader della Lega in un'intervista a Libero dettaglia la proposta lanciata dal palco di Pontida: "Abbiamo circa 300 sindaci, un esercito di consiglieri comunali e regionali. Molti di loro potrebbero fare il ministro meglio della Boschi o della Lorenzin"

Matteo Salvini dal palco di Pontida ha proposto di introdurre in Lega il limite dei due mandati in parlamento. Per rinnovare la classe dirigente, per valorizzarla, per consentire una rotazione proficua. L’idea, lanciata dall’assemblea dei Giovani Padani, viene ribadita dal “capitano” in un’intervista a Libero.

“Il ricambio è giusto. Abbiamo circa 300 sindaci, un esercito di consiglieri comunali e regionali. Le alternative non ci mancano. E sono orgoglioso perché sia alla Camera che al Senato, osservando tutte le statistiche, i parlamentari leghisti sono i più produttivi per partecipazione, impegno, presentazione di disegni di legge. Fortunatamente abbiamo tanta gente così”.

Senza disperdere il patrimonio di esperienza accumulato negli anni, l’obiettivo è agevolare l’ingresso di forze fresche e valide: “Nella Lega conosco i nostri amministratori e molti di loro potrebbero fare il ministro meglio della Boschi o della Lorenzin. Stando ai sondaggi, alle prossime elezioni la Lega aumenterà i voti e quindi voglio unire all’esperienza anche le energie nuove”.

Senza per questo, precisa Salvini, sconfinare in ottuse rigidità: “Non siamo talebani, va usato il buonsenso. Se c’è qualcuno di insostituibile lo si prende in considerazione. Esempio. Alcuni sindaci, li terrei al loro posto per trent’anni. Potrebbero esserci alcune situazioni speciali. Se andremo al governo, per esempio, mi piacerebbe che Giancarlo Giorgetti continuasse a occuparsi di economia, e non starei a contare le legislature a uno come Bossi”.

L’intenzione è di estendere il limite dei due mandati a tutte le cariche elettive, nessuna esclusa: “Il principio vale anche per me, sono al servizio della Lega, uno dei tanti”. Niente talebanismi di sorta, dunque: “Riteniamo che il tetto vada considerato per lo stesso organismo. Per esempio, se uno è stato per anni a Roma e ha fatto parte della Commissione Esteri, potrebbe diventare un ottimo europarlamentare. Oppure se Tizio ha lavorato alla Commissione Sanità potrebbe mettere la sua esperienza a disposizione dell’assessorato regionale”.

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