Calderoli, immigrati: non dobbiamo farli partire dalla Libia, altrimenti continueranno tragedie in mare e invasione a casa nostra

26 marzo - Basta morti nel canale di Sicilia ma basta anche farci invadere da centinaia di migliaia di clandestini. Quanto sta avvenendo è una tragedia per loro come per noi, e, al di là del buonismo, l'unica soluzione resta quella di non farli partire perché nel momento in cui partono inizia la loro tragedia e la nostra invasione.

Ormai è chiara la strategia degli scafisti, che li mettono su improbabili natanti per percorrere le poche miglia nautiche per uscire dalle acque nazionali libiche, consapevoli poi di essere tratti in salvo dalle tante navi delle Ong oppure da quelle della Marina. 

Navi che poi li portano qui in Italia.

Purtroppo, però, non sempre il meccanismo funziona e avvengono i naufragi e le tragedie che ben sappiamo, nel Canale di Sicilia, dove ogni anno perdono la vita migliaia di persone.

Per questo bisogna non farli partire e per non farli partire dobbiamo semplicemente fare pattugliamenti e respingimenti in mare, come fa la Spagna, per riportare i barconi al porto di partenza o a quello più vicino: non facciamoli entrare nelle nostre acque, rimandiamoli indietro e dopo qualche giorno i trafficanti di esseri umani capiranno che non conviene più tentare la traversata e desisteranno, così non partirà più nessuno, non ci saranno più tragedie e finirà l'invasione che stiamo subendo.

Questo bisogna fare.

Ma per non farli partire bisogna fare accordi con chi comanda in Libia ovvero Haftar, non Serraj, per cui gli accordi è con lui che vanno fatti, piaccia o no, ma per chiudere davvero la rotta mediterranea bisogna che l'Europa faccia quello che ha fatto per chiudere la rotta balcanica ovvero fare accordi con la Libia, mettendo gli stessi miliardi dati alla Turchia, per allestire i campi profughi e non farli partire.

O facciamo così oppure proseguiranno le tragedie in mare e l'invasione a casa nostra.

Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord