Profughi: 24 alla Ca' Matta Spaccatura sull'accoglienza. Belotti: "è un atto vergognoso che conferma come i sindaci del Pd, oltre ad essere privi di spina dorsale di fronte all’arrogante potere centralista del prefetto, abbiano come priorità non i bergama

camattaDoveva essere una risposta ad una richiesta di accoglienza per portare sollievo ad una struttura di Bresso, nel milanese, che ospita troppi profughi. Ma alla sede del Parco dei Colli si è scatenata una vera e proprio guerra, dividendo su più fronti tutti gli enti che compongono l'ente.

Dalla Provincia di Bergamo ai Comuni di Almè, Bergamo, Mozzo, Paladina, Ponteranica, Ranica, Sorisole, Torre Boldone, Valbrembo e Villa d'Almè. Il sì all'accoglienza oltre che a dividere, incassa anche la dura reazione di Sorisole e Torre Boldone che hanno votato contro la maggioranza dei sindaci. “Abbiamo risposto positivamente alla richiesta pervenuta dal Prefetto, ma abbiamo ribadito che la struttura della Ca' Matta può ospitare solamente 24 persone e per un breve periodo, visto che la sua destinazione è ben precisa” afferma Alberto Nevola, sindaco di Ponteranica che già lo scorso anno, nello stesso periodo si trovò ad affrontare la dura opposizione in casa della Lega Nord.

"Per prima cosa è bene ricordare che ci siamo trovati di fronte ad una richiesta della Prefettura e non ad un dibattito sui massimi sistemi legati all'immigrazione e all'accoglienza - sottoliena Giacomo Angeloni, assessore all'Innovazione del Comune di Bergamo che ha partecipato all'incontro -. Ci era stata richiesta una disposnibiltià per 20-30 giorni per alcuni profughi. Abbiamo rimarcato che la Ca' Matta non ha questa destinazione d'uso e su questo siamo tutti d'accordo. Ma rispetto ad altre soluzioni, come palestre o campi attrezzati per accogliere i profughi, la Ca Matta è sicuramente più adatta. Si tratta di una soluzione temporanea che durerà fino al 31 agosto. La nostra decisione risponde pienamente alla richiesta di accoglienza e di supporto alla Prefettura di fronte a questa emergenza umanitaria, che non è negoziaile. Siamo dell'idea che si debba accogliere chi ci chiede aiuto.Non è una questione di buonismo, come alcune parti politiche sostengono, ma è adempiere in modo corretto rispettando il nostro ruolo istituzionale".

“La decisione di oggi è in contrasto con lo statuto del Parco e la destinazione d'uso della struttura – dichiara Claudio Sessa, primo cittadino di Torre Boldone -. Fin dall'inizio ho evitato polemiche politiche precisando che avrei preferito mantenermi su un piano più tecnico. Purtroppo i sindaci legati al centrosinistra hanno, al contrario, gestito gli interventi su un piano squisitamente politico e a tratti provocatorio. A questo punto ho ribattuto anche io in modo pesantemente polemico politico. Valuterò un esposto nei confronti di coloro che hanno deciso per il sì a disprezzo dello statuto e della desyinazione d'uso. Ho replicato a chi mi ha dato del sindaco accattone perchè non permetto a questi (Paladina) di lanciare questi epiteti proprio lui che dovrà chiedere ai propri cittadini di coprire il buco di 220.000 euro. E ho detto che in un paese civile non si lasciano a dormire in auto i propri cittadini e per contro sistemare in alberghi gente sconosciuta”.

LA DURA LINEA DI LEGA NORD E FORZA ITALIA

“Il nuovo “scippo” della Cà Matta per destinarla ai clandestini – dichiara Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo - è un atto vergognoso che conferma come i sindaci del Pd, oltre ad essere privi di spina dorsale di fronte all’arrogante potere centralista del prefetto, abbiano come priorità non i bergamaschi, ma gli immigrati”.

“Il prefetto, per l’ennesima volta - continua Belotti - prende in giro i bergamaschi visto che, l'anno scorso, era stato garantito che l'utilizzo della Cà Matta sarebbe stato solo provvisorio e una tantum. Ora invece ci risiamo. Con il voto a favore della Provincia, si è anche smascherato il doppiogiochismo del presidente Matteo Rossi; la sua finta contrarietà alla requisizione delle palestre di Romano e Presezzo è durata giusto un paio di mesi a dimostrazione che anche il Pd in Provincia si dimentica dei bergamaschi in difficoltà preferendo l’assistenza e le coccole ai finti profughi”.

“Di fronte a questa scelta – precisa il segretario provinciale - non possiamo che condividere la presa di posizione dei consiglieri di Forza Italia che, finalmente, hanno aperto gli occhi. Ora, però, ci aspettiamo una dimostrazione tangibile della loro contrarietà all’ignobile sostegno della Provincia ai clandestini alla Cà Matta e alla presa in giro sulla requisizione/concessione delle palestre di Romano e Presezzo”.

Il Centrodestra torna unito e si smarca dalla decisione della Provincia di sostenere l’accoglienza dei migranti alla Ca’Matta.

"La scelta della Provincia di sostenere la richiesta di ospitare i profughi alla Ca’Matta è una scelta sbagliata e non tiene minimamente in considerazione le istanze di molti sindaci del territorio" sostiene la coalizione di centro destra presente in Provincia. I consiglieri Jonathan Lobati, Fabio Terzi, Demis Todeschini, Denis Flaccadori e Gianfranco Gafforelli sottolineano poi come "in questo modo non si risolve il problema dell’accoglienza dei migranti, ma si diventa solo complici di decisioni sbagliate del governo nazionale, che non ha alcuna programmazione e mette solo in difficoltà i nostri comuni. Dal punto di vista politico, questa scelta non condivisa è grave, poiché indica come la Provincia, su queste tematiche, sia diventata ormai monocolore, mentre invece è retta da una coalizione. Lo stesso presidente Rossi si mette sugli attenti, allontanandosi completamente da quella apprezzabile posizione di quando si dichiarò contrario alla concessione delle palestre provinciali e affermò come il metodo impositivo del prefetto sarebbe solo ricaduto sulla testa di pochi sindaci, ora invece si riallinea alla posizione del Pd e sindaco di Bergamo Gori".

Infine, precisa il capogruppo di Forza Italia in Provincia, Jonathan Lobati: "Il protagonismo del Pd ha di fatto snaturato il patto costituente che abbiamo in Provincia, nato da un accordo non politico, ma fatto tra amministratori che volevano ricostruire una Provincia distrutta dalle decisioni scellerate del governo e al quale con responsabilità avevamo aderito. Per questo- conclude Lobati- adesso verificheremo il da farsi, anche alla luce delle scelte formali che dal punto di vista amministrativo dovranno essere fatte nei prossimi mesi".