OPERA CONTRO LA CITTÀ METROPOLITANA, FUSCO: Impediscono ai nostri cittadini di recarsi a Milano o anche solo nella vicina frazione

ettoreOpera, 15 luglio 2015 - Città metropolitana approva l’aggiornamento della classificazione gerarchica della rete stradale provinciale e boccia l’emendamento del consigliere Ettore Fusco con cui il gruppo della Lega Nord chiedeva di declassare un tratto della Valtidone, su territorio operese, da extraurbano principale a secondario.La strada, che per il Sindaco di Opera non ha le caratteristiche tecniche per essere considerata strada di tipo B, quindi come le autostrade, impedisce il transito ai motocicli fino a 149cc. e per questo danneggia una Città intera e molti altri comuni del sud Milano. Nonostante questa considerazione, in Consiglio metropolitano, il vicesindaco Comincini, che presiede le sedute quando si assenta il Sindaco Giuliano Pisapia, dopo avere udito la presentazione dell’emendamento con le ragioni di Fusco ed il parere degli altri gruppi e dei tecnici della ex Provincia ha dichiarato l’inammissibilità dello stesso e di fatto ha impedito al Consiglio di pronunciarsi in merito.

“Una vergogna senza precedenti – il commento del sindaco e consigliere metropolitano Ettore Fusco – primo perché siamo stati esautorati dal diritto di andare al voto su un tema di competenza del Consiglio metropolitano e poi perché nessuno tiene conto del diritto degli operesi di spostarsi verso Milano o raggiungere la frazione Noverasco, che dista meno di un kilometro ma che ha quell’unica strada come collegamento, dove si trovano case per quasi 2000 persone, uffici, negozi, il centro sportivo, la piscina, il golf e scuole di ogni ordine e grado tra cui un liceo scientifico ed un istituto agrario dove si recano molti ragazzi giovani che non possono più utilizzare il proprio scooter”. Secondo l’emendamento della Lega Nord Padania, presentato da Fusco e dal collega Luca Lepore, la ex statale 412 in quell’unico tratto in cui è classificata come extraurbana principale non avrebbe i requisiti minimi tecnici previsti per esserlo, seppure costruita in base alle norme per ottenere tale classificazione. Infatti, nel documento che il consiglio si è rifiutato di votare, il consigliere ha sottolineato come manchino a tale strada le banchine pavimentate sul lato destro della carreggiata e le corsie di accelerazione e decelerazione per le aree di sosta.

“Il codice della strada prevede che una strada debba essere classificata come extraurbana secondaria – ha insistito Fusco in aula – se non ha i requisiti per essere considerata principale e quindi bisogna riclassificarla come si sta facendo con molte altre strade che il consiglio metropolitano a declassato da provinciali a comunali solo per imputarne i costi di gestione ai comuni che si trovano già in difficoltà e che dovranno adesso farsi carico anche di quelle spese di cui neppure sono stati informati, al contrario di quanto ha invece asserito in aula la Consigliera delegata Censi”. Certo, perchè quel che più non deve essere andato giù al sindaco operese Ettore Fusco è proprio il fatto che la consigliera delegata che si occupa di questa materia sia la Consigliera del PD Arianna Censi di Opera e infatti “è una storia che si ripete ma che non resterà impunita a lungo – la conclusione di Fusco – perché questa Consigliera, che è proprio di Opera, è la stessa che con la Giunta ed il Consiglio provinciale di Penati aveva premesso la riclassificazione a principale, senza averne i requisiti, creando così un grave disservizio agli operesi quando, dopo pochi anni, entrò in vigore con la posa della segnaletica”. Ma la protesta del Sindaco di Opera non si ferma qui perché il leghista Fusco ha già annunciato una diffida a Città metropolitana che deve provvedere, secondo il primo cittadino, a declassare quella strada consentendo almeno a tutti i veicoli a motore il transito per gli spostamenti tra Opera e Noverasco e verso la Città di Milano attraverso l’unica strada di collegamento diretto. “ E non ci fermeremo di fronte a nulla – tuona infatti minaccioso Fusco – perché abbiamo un diritto alla mobilità che nessun ente può toglierci”.

FONTE: mi-lorenteggio.com