Matteo Salvini: "Patti chiari con FI, siamo noi a guidare. Lista unica? Si vedrà"

intervista MSIl segretario federale della Lega Nord: “Renzi è alla canna del gas e si sta eliminando da solo, un disastro dopo l'altro. Noi saremo pronti, ma patti chiari: su Euro, trattati europei, lavoro, fisco, immigrazione si parte dal programma della Lega”

MILANO - "Con Berlusconi le basi per discutere ci sono, ma nessuna fusione, il nostro simbolo non si tocca. Gli altri sono bene accolti. Vedremo quali saranno i compagni di viaggio. Qualche soluzione grafica alla fine si trova ". Dopo la cena ad Arcore con Silvio Berlusconi, il segretario federale della Lega Matteo Salvini spiega la linea del suo partito per sfidare Matteo Renzi. "Il governo è alla canna del gas, cadrà sui dati economici deludenti e sulla folle gestione dell'immigrazione ".

Onorevole Salvini, che cosa le ha promesso Berlusconi? "Che l'inciucio sulle riforme è finito. L'azione di questo governo è un disastro. Un'alleanza però non si fa solo sull'essere anti, ma per cambiare le cose. Berlusconi è d'accordo, a cominciare dalla rimessa in discussione di tutti i trattati europei ".

Sta dicendo che Berlusconi è d'accordo anche sull'uscita dall'euro? "È pronto a discutere su come cambiare una moneta che così com'è è sbagliata. Come la direttiva Bolkestein che massacra il commercio, i trattati di Dublino, quello di Maastricht. Milioni di lavoratori italiani rischiano di essere penalizzati e di essere costretti ad andare all'estero".

Come pensa di spiegarlo alla base leghista alla quale negli scorsi mesi lei stesso aveva detto mai più alle cene ad Arcore? "In questi giorni ho fatto diverse dirette su Radio Padania e tutti si sono detti d'accordo su una cosa: patti chiari amicizia lunga. Il problema del passato era che la Lega andava al traino di Forza Italia. Dicevano: se tratti con un partito che è al trenta per cento devi accettare il suo programma. Ora le proporzioni sono cambiate. Il nostro elettore dice che i patti sono chiari perché si parte dal nostro programma ".

Con il simbolo della lista come la mettete? "Il simbolo della Lega ci sarà. Nessuna fusione. Di certo noi non ci scioglieremo. Vedremo quali saranno gli altri compagni di viaggio. Ciascuno naturalmente con la sua identità dovrà riconoscersi nel programma. Per rendere tutto graficamente alla fine qualche soluzione si trova".

L'Italicum però prevede la lista unica. "È così convinto che Renzi non ci vorrà mettere mano adesso che si è accorto che nessuno arriverà al quaranta per cento?"

Senza l'Ncd che dice che con le ruspe non si vince? "Il mio veto vale per Angelino Alfano. Dentro l'Ncd c'è gente che si sta rendendo conto che sta facendo lo scendiletto di Renzi. La condizione è che non devono più sostenere il governo. In ogni caso, non è detto che dobbiamo fare un'alleanza a tutti i costi. Abbiamo già pagato in passato. Meglio chiarire le cose dall'inizio, piuttosto che avere dei problemi dal giorno dopo".

È cosi convinto che il governo stia per cadere? "Renzi è alla canna del gas. Al di là della gestione folle del problema dell'immigrazione, ci sono i dati economici deludenti che lo condannano. In Europa ci ridono dietro. Ci prendono per matti. I dati sulla discoccupazione salgono. Il governo andrà a casa per queste cose, non perché Salvini è cattivo".

Se lei correrà per la leadership del centrodestra, tramonta il suo sogno di candidarsi a sindaco di Milano. "Amo troppo Milano per usarla come ha fatto Renzi con Firenze per fare un salto. Non potrei mai usarla come un trampolino. A Milano la Lega ci sarà, naturalmente, ma mi sto concentrando sui temi economici nazionali".

Che cosa ne pensa del modello Venezia che propone Berusconi? Un candidato per Milano scelto nella società civile? " Dispostissimo a ragionarci. A patto che conosca la città, non abbia la puzza sotto il naso e non frequenti i salotti".

Ha in mente un nome? "Ce ne sono tanti, ma basta che abbiano i piedi ben piantati nella città".

Roberto Maroni propone di sceglierlo con le primarie . "Vedremo a settembre. Lasciamo che i milanesi si godano le vacanze. Ora che Renzi le vuole rottamare, non mi dispiacerebbero, ma non ne farò una guerra di religione. Vediamo, comunque rispetto al passato vorrei che nel programma ci concentrassimo più su temi come l'ambiente e la cultura".

Le piacerebbe Alfio Marchini a Roma? "Non lo conosco abbastanza per potere dare un giudizio. Ma ci saremo e i sondaggi che abbiamo in mano ci dicono che in questo momento se si votasse a Roma la Lega sarebbe il primo partito del centrodestra".

(Intervista completa di A. Montanari per Repubblica, 25 giugno 2015)